PAN UK denuncia che l’uso dei pesticidi nel Regno Unito è in aumento, contrariamente a quanto sostengono le lobby pro-antiparassitari. Per esempio i neonicotinoidi risultano oltre 10.000 volte più potenti del DDT
di Goffredo Galeazzi
Le affermazioni che il consumo di pesticidi si è dimezzato nel Regno Unito dal 1990 sono “ingannevoli” poiché non riflettono la maggiore tossicità degli ultimi ritrovati chimici. Lo sostengono gli aderenti a Pesticide Action Network UK (PAN UK). In realtà, analizzando i dati del governo di Londra, l’uso dei fitofarmaci nel Regno Unito è in aumento, contrariamente a quanto sostengono le lobby pro-antiparassitari come National Farmers Union (NFU) e Crop Protection Association (CPA), secondo le quali la quantità di pesticidi utilizzati nel Regno Unito si è dimezzata dal 1990.
PAN UK sollecita il governo ad adottare un nuovo sistema per monitorare in modo significativo l’uso di pesticidi. Senza dati accurati, è impossibile garantire che il sistema normativo sia adatto allo scopo e in grado di proteggere la salute umana e l’ambiente dagli effetti tossici dei pesticidi. Per PAN UK la statistica non ha senso, dal momento che la tossicità dei pesticidi è significativamente più alta adesso di quanto era negli anni ’90.
PAN UK esaminando i dati del dipartimento ambientale (Defra) sostiene che i neonicotinoidi – che rimangono il secondo insetticida più utilizzato nel Regno Unito in termini di terra trattata – risultano oltre 10.000 volte più potenti del DDT, il pesticida bandito a livello globale nel 2001 a causa della sua tossicità accertata per l’ambiente e la salute umana.
Tra il 1990 e il 2016, l’area di terreno trattata con tutti i pesticidi è aumentata del 63%, l’area trattata con fungicidi è aumentata del 69%, quella con gli erbicidi del 60%.
E’ aumentato anche il numero dei trattamenti sulle colture. Nel 1990, un ettaro di terreno agricolo era trattato con pesticidi in media 2,5 volte in una stagione. Ma nel 2016 è quasi raddoppiato a 4,2 volte a stagione. Analogamente, un ettaro di patate è passato dall’essere trattato in media 12,4 volte nel 1990, a 32 volte nel 2016.
La ricerca di PAN UK ha anche rivelato che gli agricoltori tendevano ad aggiungere nuove sostanze chimiche piuttosto che usarle per sostituire quelle più vecchie. Ad esempio, adesso vengono utilizzati sia i neonicotinoidi sia i piretroidi, banditi per il loro impatto sull’ambiente.
Josie Cohen, responsabile politica e campagne di PAN UK, ha dichiarato che “il Regno Unito ha urgente bisogno di adottare un nuovo sistema per monitorare in modo significativo l’uso di pesticidi. Senza dati accurati, è impossibile garantire che il nostro sistema normativo sia in grado di proteggere la salute umana e l’ambiente dagli effetti tossici dei pesticidi”.
Di diverso avviso, e non potrebbe essere diversamente, Sarah Mukherjee, amministratore delegato della Crop Protection Association, secondo la quale “i progressi nello sviluppo, nella formulazione e nell’applicazione dei prodotti assicurano che i moderni pesticidi siano più sicuri e più mirati, nel senso che gli agricoltori devono utilizzare meno ingredienti attivi”.