Paraquat e Parkinson, un’altra conferma

Una ricerca portata avanti da varie università ha dimostrato che il diserbante Paraquat altera i meccanismi di divisione cellulare portando le cellule alla senescenza e contribuendo così alla degenerazione dei neuroni dopaminergici coinvolti nel morbo di Parkinson. E i danni maggiori  si registrano se l’esposizione si protrae nel tempo, anche se a basso dosaggio

di Maria Pia Terrosi


Ancora uno studio mette in relazione l’esposizione al Paraquat con la malattia di Parkinson. I risultati di nuova ricerca pubblicata sulla rivista “Cell Report” e condotta dall’University of Groningen , dal Touro University Mare Island e dal Buck Institute for Research on Aging suggeriscono che l’esposizione a questo potente erbicida favorisca l’accumulo di cellule senescenti nel cervello, contribuendo alla degenerazione dei neuroni dopaminergici, coinvolti nella malattia di Parkinson.

Le cellule senescenti sono quelle che nonostante siano ancora in grado di dividersi smettono di farlo, spesso in risposta a situazioni di stress. Se da una parte questo comportamento  rappresenta un meccanismo di difesa naturale  rispetto all’insorgenza di tumori (quando le cellule sono in pericolo di crescita incontrollata, il passaggio alla senescenza le tiene sotto controllo);  dall’altro quando diventano senescenti  le cellule  rilasciano sostanze chimiche in grado di determinare un’ infiammazione nell’area circostante.

In particolare gli studiosi si sono concentrati sugli astrociti, cellule che si trovano nel sistema nervoso centrale e hanno un ruolo attivo nel modulare l’attività neuronale. Nel momento in cui gli astrociti diventano senescenti l’infiammazione che si registra può danneggiare i neuroni  vicini, in particolare quelli che producono dopamina.

Ebbene, la ricerca ha evidenziato che i pazienti affetti da Parkinson avevano alti livelli di astrociti senescenti dimostrando inoltre che il Paraquat bloccava la divisione degli astrociti e addirittura ne induceva la senescenza. Dunque non solo questo diserbante – come dimostrato in precedenti ricerche – danneggia direttamente i neuroni associati alla produzione di dopamina, ma sembra che abbia  un ulteriore impatto negativo favorendo la senescenza degli astrociti.

Non solo: lo studio ha messo in evidenza che l’esposizione al Paraquat risultava più dannosa (cioè si aveva un numero maggiore di cellule senescenti) quando avveniva per un periodo più lungo seppure  a dosi più basse, rispetto ad una esposizione più breve ma più concentrata.

Nonostante in Europa sia fuorilegge  dal 2007, il Paraquat  è ancora prodotto nel Vecchio continente e distribuito nei Paesi in via di sviluppo. Ma è ancora usato anche negli Usa, dove anzi negli ultimi 10 anni il suo impiego è quadruplicato.

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