Alternative bio in agricoltura: Parigi fa pressing per ottenerle

Un piano di azione governativo punta a ridurre rapidamente e progressivamente l’uso di pesticidi e altri fitofarmaci in Francia

di Maria Pia Terrosi


Senza dubbio per il governo francese  i tempi con cui l’Unione europea decide in materia di pesticidi sono troppo lunghi. In questi giorni in Francia è stata avviata  la consultazione interministeriale che dovrà concludersi entro i primi tre mesi dell’anno – coinvolti il  Ministero dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, il Ministero della Transizione ecologica e solidale, il Ministero della Solidarietà e della salute e il Ministero dell’Istruzione superiore della ricerca e dell’innovazione –  su  un piano di azione governativo che punta a ridurre rapidamente e progressivamente l’uso di pesticidi e altri fitofarmaci nel paese.

Il documento individua quattro priorità:

  • Diminuire rapidamente l’utilizzo delle sostanze potenzialmente più dannose per la salute e per l’ambiente attraverso anche nuovi studi e analisi di valutazione dei rischi.
  • Rinforzare e riorganizzare la ricerca sull’impatto dei prodotti fitofarmaceutici sulla salute e per rinforzare la protezione della popolazione.
  • Sostenere la ricerca di alternative ai pesticidi e la messa in opera di tali soluzioni da parte degli agricoltori. Per esempio gli agricoltori potrebbero impegnarsi in obiettivi quantificabili e verificabili per ridurre il consumo di prodotti fitosanitari. In cambio, una parte degli aiuti pubblici potrebbe essere stanziata per l’acquisto di sostanze non nocive.
  • Rinforzare il piano Ecophyto 2, arrivando a un piano Ecophyto 2+. Oggi  Ecophyto prevede una riduzione dei fitosanitari del 25% entro il 2020 e del 50% nel 2025.

La Francia inoltre ritiene necessario migliorare le modalità di valutazione dei fitofarmaci, ad esempio mettendo a punto un meccanismo che permetta alle agenzie di valutazione nazionali ed europee di condurre studi indipendenti di valutazione dei rischi per le sostanze più  soggette a controversie. Così come sosterrà una revisione del regolamento europeo in modo che ogni Stato possa decidere unilateralmente il ritiro di sostanze potenzialmente dannose nel caso in cui esistano alternative accettabili.

 

 

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