La riduzione degli impatti ambientali del sistema alimentare richiede un uso più efficiente e sostenibile delle risorse naturali, cambiamenti nei metodi di produzione, scelte alimentari e diete e riduzione dei rischi ambientali attraverso l’eliminazione graduale dell’uso di sostanze chimiche dannose. L’analisi del rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente
di G. Ga.
E’ possibile rendere sostenibili, da un punto di vista ambientale, la produzione, il consumo e il commercio di alimenti in Europa. Ma serve un cambiamento importante nelle abitudini di produttori e consumatori. Lo scrive il rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) “Cibo in una luce verde” che analizza le sfide che l’Europa deve affrontare per perseguire un sistema alimentare sostenibile e analizza le opportunità di cambiamento.
La filiera alimentare – la produzione e la trasformazione di prodotti agricoli e ittici, insieme all’industria alimentare e delle bevande – ha un giro d’affari di 3,9 trilioni di euro nel 2013. Tutte attività che hanno un impatto sull’ambiente non solo all’interno dell’UE ma anche oltre i suoi confini a causa delle importazioni di cibo e mangimi. Il sistema agricolo consuma energia ed acqua ed emette gas a effetto serra. La quantità di energia necessaria per coltivare, trasformare, imballare e portare cibo alle nostre tavole ha rappresentato il 17% del consumo lordo di energia dell’UE nel 2013, pari a circa il 26% del consumo finale di energia dell’UE nello stesso anno.
Il rapporto sostiene che la riduzione degli impatti ambientali del sistema alimentare richiede un uso più efficiente e sostenibile delle risorse naturali, cambiamenti nei metodi di produzione, scelte alimentari e diete e riduzione dei rischi ambientali attraverso l’eliminazione graduale dell’uso di sostanze chimiche dannose in tutta la catena alimentare. Le politiche attuali si rivolgono principalmente a produttori e consumatori e si concentrano sul miglioramento dell’efficienza delle risorse del sistema alimentare e sulla consapevolezza dei consumatori. Questo approccio può migliorare le prestazioni ambientali del sistema alimentare, ma non fornirà il tipo di trasformazione necessario per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità.
Fondamentale, dice il rapporto, è il cambio di mentalità. I diversi attori della filiera devono essere in grado di indicare le conseguenti politiche UE in grado di modificare il sistema alimentare e fornire migliori risultati ai produttori, ai consumatori e all’ambiente.
In dettaglio, occorrerà assicurare cibo nutriente a prezzi accessibili, fornire redditi giusti per agricoltori e pescatori, garantire alimenti più sicuri, riducendo gli impatti sulla salute derivanti dall’inquinamento legato alla produzione alimentare, ovvero eliminando l’uso di sostanze chimiche dannose in tutta la catena alimentare, promuovere i cambiamenti nella dieta per consumare quantità inferiori di cibo, ridurre gli sprechi nelle diverse fasi della filiera alimentare.