Anche nei limpidi ruscelli svizzeri – rappresentano i 2/3 di tutta la rete fluviale del paese – ci sono pesticidi. Per la precisione erbicidi, insetticidi, funghicidi; e in quantità elevate.
128 le sostanze rilevate nelle acque di ruscelli e torrenti svizzeri nel corso di una ricerca dell’Ufficio federale dell’ambiente: 61 erbicidi, 45 fungicidi e 22 insetticidi utilizzati in agricoltura, nella viticoltura e nella coltivazione di frutta e verdura. L’indagine svolta nel 2015 ha riguardato 5 corsi d’acqua dei cantoni Turgovia, Basilea Campagna, Berna, Vallese e Ticino: nel 80% dei 1.800 campioni raccolti il limite (0,1 mg/l) previsto per i pesticidi è stato superato da almeno una sostanza, per oltre 60 giorni, in tutti e cinque i ruscelli studiati. Arrivando in alcuni casi a rilevare concentrazioni molto elevate.
Non solo. In realtà il limite normativo di 0,1 mg/l non riflette compiutamente i rischi concreti legati alla presenza di pesticidi per l’ambiente e per gli organismi che vivono nei ruscelli: prima di tutto poiché non tiene conto dell’effetto cocktail visto che in media in ogni campione d’acqua sono state identificate in media da 20 a 40 sostanze.
Dai risultati di questa ricerca ha preso maggior forza la richiesta da parte di associazioni ambientaliste, ma anche di semplici cittadini, che chiedono misure efficaci per ridurre l’uso di pesticidi.
Ne è prova l’iniziativa popolare convalidata dalla Cancelleria federale a fine 2016 finalizzata alla raccolta delle 100.00 firme (termine ultimo: fine maggio 2018) necessarie per indire nell’intera confederazione elvetica il referendum per vietare l’impiego di pesticidi di sintesi in agricoltura e la loro presenza nei prodotti alimentari.
D’altronde che gli svizzeri vogliano meno pesticidi, nelle loro acque, nell’ambiente – e via via percorrendo la catena alimentare anche nel loro cibo – è confermato da un’indagine condotta su un migliaio di persone dall’istituto di ricerca Gfs-zürich su richiesta di quattro organizzazioni ambientaliste ASPU/BirdLife, Greenpeace, Pro Natura e Wwf . Ebbene dallo studio risulta che i 2/3 degli intervistati si è espresso per un intervento di Berna al fine di ridurre l’uso degli antiparassitari in agricoltura e più di 7 persone su 10 non vogliono pesticidi nell’acqua potabile.
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