In risposta a alcune interrogazioni parlamentari, il commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare Vytenis Andriukaitis apre al rinnovo dell’autorizzazione per 10 anni.
“Dobbiamo rinnovare l’autorizzazione al glifosato perché non c’è alcun motivo per mettere in discussione le valutazioni basate su dati scientifici”. Non ha dubbi il commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare Vytenis Andriukaitis che martedì 13 giugno, rispondendo ad alcune interrogazioni dei deputati europei riuniti a Strasburgo, contrari a rinnovare per dieci anni l’autorizzazione al Roundup, il nome commerciale del pesticida glifosato, il più utilizzato in Europa, ha difeso “l‘approccio prudente” preso dall’istituzione per diversi mesi.
Nonostante le rassicurazioni della Commissione Ue, da più parti in Europa viene messa in discussione la sicurezza del glifosato, che secondo vari studi è potenzialmente cancerogeno. Per l’Autorità europea per la sicurezza alimentare(EFSA) e l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA), al contrario, il glifosato non è probabilmente cancerogeno. Andriukaitis ha spiegato che per l’Efsa le informazioni contenute nei “Monsanto Paper”, i documenti declassificati dalla giustizia Usa che, secondo i media, mostrano come la multinazionale ha promosso studi di parte, anche “se confermate, non avrebbero alcun impatto sull’opinione sul glifosato, perché gli esperti dell’Ue hanno avuto accesso ai dati e prodotto le proprie conclusioni”. “Le stesse conclusioni dell’Efsa sono state raggiunte da tutte le agenzie di regolamentazione degli Stati membri”, ha osservato il commissario. “E alle stesse conclusioni sono arrivate le agenzie di Giappone, Nuova Zelanda, Canada e Australia. C’è grande convergenza internazionale nel dire che il glifosato non è cancerogeno”.
Mentre alcuni deputati hanno ribadito il loro sostegno per l’agricoltura convenzionale, altri, come il liberale Frédérique Ries ha sostenuto che “abbiamo bisogno di inventare un nuovo modello e non avventurarci in una proroga temporanea dell’autorizzazione”, chiedendo una eliminazione della sostanza. Ha anche sottolineato come gli Stati membri “nascondono le loro divisioni e non prendono le loro responsabilità”. Per Eric Andrieu eurodeputato francese dell’Alleanza progressista, “il rinnovo dell’autorizzazione non sembra adattarsi alla situazione attuale”. L’eurodeputato socialista belga Marc Tarabella ha ribadito la sua richiesta di far luce sulle azioni della Monsanto , l’azienda che produce il glifosato. Il belga Mark Demesmaeker, del gruppo dei Conservatori e Riformisti europei ha inoltre chiesto una maggiore trasparenza. “L’anno scorso, ho votato contro la proroga dell’autorizzazione del glifosato. Ho insistito per una maggiore trasparenza e per un’indagine indipendente”, ha ricordato. “Questo punto di vista è sempre attuale. Perché la Monsanto avrebbe controllato e manipolato studi”. Per l’eurodeputato socialista maltese Miriam Dalli, non ci può essere proroga “fino a quando sussistono le incertezze”. “Il principio dell’azione pubblica deve essere il principio di precauzione”, ha detto il belga liberale Frédérique Ries.
Al termine del dibattito, Vytenis Andriukaitis ricordato che gli Stati membri possono sempre decidere come utilizzare il glifosato, anche vietarlo del tutto.